Quest’anno il REB Concours, (Roma Eternal Beauties) si è svolto nella splendida Villa di Fiorano, sull’Appia Antica all’altezza dell’areoporto di Ciampino.

Alla sua terza edizione la mostra, che ha come sponsor principali ACI Storico, Sara, ACI Global Servizi e Edison, ha presentato 53 vetture in concorso e 15 fuori concorso, tutte interessanti da vedere, alcune esclusive. Pur diviso in varie categorie, il concorso ha designato “Bella come Roma” una Maserati Ghibli SS Spider del 1972. E’ poco importante che si sia d’accordo con le varie scelte o no (infatti neppure riporto gli altri premi), sono stati due giorni in cui in tutta tranquillità (e devo dire con troppo poco pubblico) si sono potute ammirare da vicino realizzazioni più o meno rare ed esclusive ma tutte degne di attenzione.

Nella foto qui sotto, Angelo Sticchi Damiani (presidente dell’ACI) ed Enrico Giovannini (Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e presidente della giuria).

Le foto e il video (su Youtube al link cliccando QUI
sono molto più esplicative e interessanti delle parole.
   

Ma prima voglio ugualmente spendere due parole su tre auto, così, a titolo del tutto personale. Anzi quattro.

L’Alfa Romeo 1750 SS del 1929, perché l’esemplare è un vero pezzo di storia. Paradossalmente “brutta” da vedere, perché mai restaurata dalla sua nascita! Ma ha fatto ad esempio la pole a Monaco nel 1929 ed è stata guidata da “gente seria”, come Varzi che con lei vinse a Spa, eccetera, un palma res di tutto rispetto. E va in moto e gira che è un gioiello, come mostra nel video il suo fortunato proprietario. Le è stato assegnato il premio nella categoria Sport, meritatissimo anche se per la verità avevamo capito che era fuori concorso.

La BMW DA2 del 1930, del nostro presidente Massimo Amaro, perché al di là del suo interesse storico è troppo carina, piccola piccola che sembra la macchina di Paperino, la 313. Ma bisognerebbe dipingere i parafanghi di blu, e forse non è il caso…

La Ferrari 275 GTB, di un socio del Colosseum, che neppure vedo nell’elenco delle vetture esposte ed infatti era senza cartello descrittivo, ma che rappresenta una delle Ferrari più belle e identificative che siano mai state costruite.

La Ferrari F40 perché, opinione assolutamente personale, la trovo la Ferrari più Ferrari che esista, nei tempi relativamente moderni. Un’auto per “veri uomini” che ad una macchina chiedono soprattutto di lasciarsi guidare e sono capaci di farlo, senza nulla che ti aiuti e tanti cavalli arrabbiatissimi che non chiedono altro che buttarti fuori strada, se non li tieni a bada, con il volante che serve solo per girare e non per selezionare dal menu una delle settemila macchine disponibili con un click.

Ed ecco le altre foto!

Anche l’Itala merita uno spazio a sé. Andare in macchina da Pechino a Parigi sarebbe una cosa di un certo rilievo anche oggi, con le auto e le strade attuali: figuriamoci nel 1907, e con quest’auto mossa da un motore di oltre 7.000 centimetri cubi capace di sviluppare una quarantina di cavalli. Borghese, Guizzardi e Barzini impiegarono sessanta giorni per coprire i sedicimila chilometri, distaccando le avversarie di ben venti giorni. Cose da pazzi, non c’è dubbio. Ma di grande fascino. Per inciso, l’Itala è perfettamente marciante, è stata usata fra l’altro per far fare una passeggiata al ministro Giovannini, presidente della giuria (si vede nel video, minuto 3:35). E’ conservata al Museo dell’Automobile di Torino. Ecco alcuni link:

Ultimo spazio raggruppato, quello dei mezzi della Polizia. Una Giulietta, una 2600, una Giulia e un’Alfetta, più un bellissimo Airone e un V7. Quando la Polizia italiana usava Alfa Romeo e Moto Guzzi.

E finalmente ecco tutte le altre foto.